
Mentre il settore vendite nel 2018 ha fatto registrare un decremento assestandosi a -3,3%, l’autonoleggio ha chiuso con un primato: +3,2% pari a 179mila unità, aumentati anche i giorni di noleggio del 4,7%.
Si legge:
“Battuta d’arresto generale nelle vendite dovuta a diversi motivi, partendo dall’esaurimento definitivo dei benefici del super ammortamento, al rallentamento delle consegne dei veicoli con il nuovo sistema di omologazione WLTP, arrivando al rallentamento della pratica dei chilometri zero, ma anche, e soprattutto, al progressivo rallentamento dell’economia italiana.
La crescita del Pil, che nel 2016 e nel 2017 aveva fatto registrare i minori incrementi dell’UE, si è progressivamente ridotta nel 2018, fino a portare, con gli ultimi due trimestri negativi il Paese tecnicamente in recessione.
A ciò si aggiunge una fase di complessità e di non certezza politica, con una decelerazione delle attività produttive e con una manovra di bilancio 2019 per la prima volta oggetto di discussione nella Commissione UE”.
Ancora:
“Un anno difficile da interpretare in cui le recenti regole WLTP hanno influito sul business, così come la campagna dogmatica anti-diesel, con un pressante rinnovo degli stock da parte delle case e una successiva decelerazione delle immatricolazioni.
A ciò si è aggiunta una diminuzione degli indici di fiducia di famiglie ed aziende con l’instaurarsi di un collegiale momento di attesa sugli sviluppi congiunturali”.
Un ruolo fondamentale l’hanno svolto i broker nell’intermediazione del noleggio:
“canale che apre il mercato a nuovi potenziali clienti turistici, ma che pone sfide importanti in termini di differenziazione e comunicazione.
Prosegue la crescita in volume negli aeroporti – ma è la città che mostra, anche grazie al mercato dei furgoni, tassi di crescita più rilevanti, confermando il noleggio strumento sempre più strategico a supporto della mobilità turistica e aziendale del Paese.
A tal proposito elemento di interesse è il forte l’aumento della flotta dei veicoli commerciali a noleggio (+28,6%), sempre più utilizzati da privati ed aziende, anche in relazione alla crescita vertiginosa dell’e-commerce.
Rinnovo ed ampliamento delle flotte per le aziende, nuova clientela nell’area delle micro imprese e dei professionisti.
Queste invece le armi vincenti del noleggio a lungo termine, che ha chiuso positivamente l’ottavo anno di crescita consecutiva, 7 presentazione XVIII Rapporto con una flotta che ha superato le 900mila unità e un fatturato di noleggio arrivato a 5,5 miliardi di euro”.
I dati parlano chiaro:
“Numeri alla mano, appunto malgrado le posizioni di critica, nel 2018 dealer e concessionari hanno immatricolato quasi 41.000 veicoli uso noleggio, dimostrando nella pratica di credere in un sistema di servizi che supporta, e non mina, la fidelizzazione del cliente accrescendo la collaborazione tra le aziende del settore automotive. I privati condividono e scelgono il noleggio a medio e lungo termine.
La grande novità del mercato del noleggio a lungo termine si confermano i privati, automobilisti che ritengono più vantaggioso rispetto all’acquisto servirsi delle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a breve, medio e lungo termine.
Dai 25.000 contratti targati 2017, questo canale è arrivato ai 40.000 a fine 2018 ed a fine 2019 si prevede supererà quota 50.000. Non si tratta di un “easy business”, qui la domanda è individuale, con esigenze ad uso e consumo del singolo.
Le proposte del noleggio sono molto cambiate, rappresentando una rivoluzione nel marketing automotive: sui siti entrano in scena, addirittura in home page, i configuratori, semplici, pronti a costruire un’offerta modulabile e flessibile, con possibilità di permuta e valorizzazione del veicolo per ridurre i canoni mensili, senza anticipo o con acquisto di pacchetti di percorrenza.
A offrire questi servizi oltre alle aziende storiche di noleggio a lungo e breve termine, si sono aggiunte altre aziende diffuse sul territorio, spesso emanazione diretta proprio di concessionari, come broker di alto livello e competenza: soggetti tutti ormai fortemente impegnati nella proposta di pacchetti di mobilità da pochi minuti a 3-5 anni.
Gli operatori specializzati hanno raccolto la sfida per cogliere appieno e soddisfare la domanda di mobilità pay-per-use. In primis gestire la complessità derivante dal crescente numero di clienti, mantenendo alta la qualità dei servizi e confermando i più elevati standard di trasparenza dell’offerta. A ciò si affianca la massima flessibilità dei servizi, rafforzando l’innovazione tecnologica, per essere vicini alla clientela in ogni momento tramite App, call center, siti web”.
Il rapporto completo su https://www.aniasa.it/uploads/allegati/Rapporto_Aniasa2018_definitivo.pdf
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